MotoGP | GP Spagna 2021, analisi gara: trionfo Ducati, sfortuna Quartararo

Miller vince davanti a Bagnaia, la Petronas Yamaha SRT di Morbidelli completa il podio. ‘El Diablo’ costretto ad abdicare per un problema fisico al braccio destro

Dennis Ciracì
03/05/2021
Sport
Condividi su:

Doppietta storica della Ducati ufficiale al Circuito de Jerez-Angel Nieto, teatro della quarta gara della stagione. La Casa di Borgo Panigale è tornata al successo sul circuito andaluso per la prima volta dal 2006, quando fu Loris Capirossi a trionfare. Per il costruttore motociclistico italiano si tratta del primo uno-duo dal Gran Premio della Repubblica Ceca di tre anni. Jack Miller ha vinto davanti al suo compagno di squadra Francesco Bagnaia, interrompendo l’egemonia della Yamaha ufficiale che aveva vinto tutte e tre le gare sinora disputate (la doppia Qatar e Portimao).
Per l’australiano si tratta del secondo successo nella classe regina, il primo condizioni di pista asciutta. Nel 2016 vinse il Gran Premio d’Olanda ad Assen in una gara caratterizzata dalla pioggia intensa. Per ‘Jackass’ questa vittoria potrebbe rappresentare il punto di svolta in una stagione sino a ieri al di sotto delle aspettative. Dopo le sei giornate di prove invernali pre-stagionali che si sono disputate al Losail International Circuit, il ducatista era sembrato molto in forma, soprattutto sul tracciato che ha poi ospitato le due tappe inaugurali. Le positive sensazioni derivate dai test non hanno più trovato riscontro né in Qatar né in Portogallo.
La causa principale delle difficoltà avute Miller in sella alla Desmosedici era dovuta alla sindrome compartimentale all’avambraccio destro della quale soffriva da tempo e risolta tramite operazione chirurgica lo scorso 6 aprile a Barcellona. A completare il trionfo della Ducati è stato il secondo posto di Pecco Bagnaia. Il campione Moto2 2018 ha ottenuto il terzo podio in quattro gare ed è diventato il nuovo leader del mondiale. La costanza di rendimento che sta avendo il nativo di Chivasso potrebbe essere il fattore chiave in un’annata che sembrerebbe essere molto equilibrata come quella scorsa.
Terza posizione per Franco Morbidelli, al primo piazzamento sul podio quest’anno. Il risultato finale è la ciliegina finale del fine settimana perfetto del pilota della Petronas Yamaha SRT. Il vice campione del mondo in carica, che dispone della YZR-M1 modello 2019, ha raccolto un bottino di ben 29 punti nelle ultime gara che lo potrebbe rilanciare, se non in ottica titolo iridato, quanto meno tra le prime cinque posizioni. Ai piedi del podio Takaaki Nakagami, quarto. Il nipponico della Honda LCR è stato protagonista di un fine settimana impeccabile ed ha chiuso a poco più di tre secondi dal vincitore della corsa, riuscendo a tenere dietro il campione del mondo in carica Joan Mir, quinto.
Lo spagnolo della Suzuki ha ancora una volta recuperato della posizioni rispetto a quella iniziale in griglia di partenza ed ha portato a casa i punti per il costruttore nipponico, data la caduta di Alex Rins alla curva Dry Sac nel corso del secondo giro. Alle spalle del nativo di Maiorca vi sono Maverick Vinales e Johann Zarco, rispettivamente settimo e ottavo. Il pilota della Yamaha ufficiale, dopo la vittoria della gara inaugurale in Medio Oriente, si è smarrito nelle prestazioni, mostrando quello che sinora è stato il suo tallone d’Achille nella classe regina: la costanza.
Per il francese della Ducati Pramac questo è stato il primo fine settimana nel quale non si è trovato a lottare per un piazzamento a podio in questo avvio di stagione. Le caratteristiche della pista andalusa non erano le migliori per la moto del team satellite della Casa di Borgo Panigale. Il transalpino ha preceduto le Honda ufficiali di Marc Marquez, nono, e Pol Espargaro, decimo. Il pluri iridato è riuscito a centrare un piazzamento nella top ten dopo essere partito 14°. Un risultato non scontato date anche le rovinose cadute nelle prove libere 3 e nel warm up che non hanno sicuramente giovato al recupero della condizione atletica post infortunio.
Undicesimo Miguel Oliveira, la migliore delle KTM, seguito dalla wild card Stefan Bradl e da Fabio Quartararo, tredicesimo. Il francese della Yamaha ufficiale, scattato dalla pole position per seconda gara consecutiva, stava controllando da leader la corsa dopo essere scivolato in quarta posizione in avvio. Una volta ripresa la testa della gara, il transalpino ha imposto il suo ritmo alla corsa facendo, segnare anche il giro più veloce in 1:37.770, avviandosi verso il terzo successo di fila. A un certo punto, però, la progressione del pilota d’oltralpe si è interrotta bruscamente. All’inizio si pensava fosse un problema tecnico a far retrocedere il pilota classe 1999 dalla prima alla tredicesima posizione finale nell’arco di dieci giri. A fine gara, ogni dubbio è stato fugato  dalle immagini hanno inquadrato Quartararo in lacrime mentre si teneva il braccio destro.
Il Dottor Mir, massimo esperto per queste tipologie di infortuni e dal quale oggi Fabio si sarebbe recato per una visita specialistica, ha parlato nel post gara di sospetta sindrome compartimentale, la stessa della quale soffriva Jack Miller. Se così fosse, Quartararo dovrà sottoporsi un immediato e secondo intervento di chirurgia dopo quello al quale si era già sottoposto due anni fa in modo da poter prendere parte al Gran Premio della Francia in programma a Le Mans il 16 maggio.
Se invece dovesse trattarsi di tendinite, infiammazione del tendine, il problema sarebbe di natura differente e conseguentemente richiederebbe trattamenti e tempi recupero diversi. Nei prossimi giorni si avrà un quadro più chiaro sulle condizioni fisiche di ‘El Diablo’. Chiudono la classifica le KTM Tech3 di Danilo Petrucci (15°) e Iker Lecuona (16°), la Yamaha Petronas SRT di Valentino Rossi (17°), Tito Rabat (18°), Lorenzo Savadori (19°) e Alex Rins, ultimo. Ritirati per cadute Alex Marquez, Brad Binder e Enea Bastianini.

Leggi altre notizie su Notizie Nazionali
Condividi su: